Un viaggio che sognavo di fare da tanto, tanto tempo.
Ecco l’estate 2018 è stata finalmente l’occasione giusta per fare questo viaggio che rimandavamo da troppo tempo.
Come spesso accade, tutto organizzato pressochè all’ultimo.
La Bretagna è una meta che sognavo di visitare da talmente tanti anni che non ricordo nemmeno più quanti.
Abbiamo deciso di suddividere il viaggio in tappe, dedicando ad ognuna all’incirca 3 giorni.
Sapevamo che avremmo avuto a disposizione una settimana o poco di più e ben chiaro cosa avremmo voluto assolutamente vedere.
Con tutte queste premesse in poco meno di tre giorni siamo riuscite a prenotare il nostro viaggio.
Il 13 agosto, sotto un cielo minaccioso di pioggia siamo partite in auto verso la Francia.
Nonostante il poco traffico, il viaggio è scorso via senza grossi intoppi, abbiamo evitato il Traforo del Monte Bianco a favore del Traforo del Frejus.
Se, a differenza nostra, sapete già la data di rientro, è conveniente acquistare il biglietto di andata e ritorno, ma solo se il ritorno viene effettuato entro 7 giorni dal pagamento.
Noi abbiamo scelto il pagamento di sola andata perchè ancora non avevamo ben chiara la data di ritorno, ma soprattutto perchè al ritorno avremmo voluto fare il Traforo del Monte Bianco.
Dopo circa 9 ore di viaggio e diverse soste nelle bellissime e super attrezzate aree di sosta francesi, siamo arrivate ad Auxerre, in Borgogna, intorno alle 17.
Recuperate le chiavi dell’appartamento, scaricate le valige e via a visitare la città che tanto ci aveva affascinato in fotografia.
Città molto carina, vuota perchè tutti erano in vacanza e noi visitatori eravamo veramente pochissimi.
Essendo lunedì tanti negozi del centro erano chiusi, così come i ristoranti.
Detto ciò però abbiamo visitato tutto il centro, fatto la passeggiata sul fiume e gustato un’ottima cena a base di formaggi e vino francese.
Abbiamo concluso la giornata piuttosto presto perchè poi il giorno successivo ci attendeva il lungo viaggio verso la nostra prima meta.
La mattina successiva sveglia di buon ora e dopo un’abbondante colazione, via in macchina per altre circa otto ore di viaggio, verso il Golfo del Morbihan, in Bretagna.
Fin da subito abbiamo evitato autostrade e superstrade in favore di strade più interne e meno trafficate.
In men che non si dica ci siamo ritrovate in mezzo strade deserte con ai lati paesaggi bellissimi ed ecco che è scattato subito il momento selfie.
La prima tappa della giornata è arrivata verso l’ora di pranzo, intorno alle 14, quando abbiamo deciso di fare sosta a Rennes che è il capoluogo della Bretagna.
Anche qui, come ad Auxerre siamo rimaste affascinate dalle case medievali in legno e muratura che caratterizzano tutto il centro storico.
Eravamo proprio qui, nel momento in cui abbiamo appreso dei tristi eventi di Genova e del crollo del ponte Morandi.
Dopo un veloce panino al bar abbiamo ripreso la nostra marcia verso Cleguèr, piccola cittadina che ci avrebbe ospitato per i giorni seguenti.
Al secondo giorno di viaggio e dopo aver macinato così tanti chilometri, la stanchezza inizia a farsi sentire così quella sera siamo rimaste nel paese, abbiamo fatto una bella spesa e dopo una cena tipicamente bretone con le galette ce ne siamo tornate verso la nostra stanza.
Il giorno successivo era Ferragosto, così di buon ora ci siamo messe in auto, dopo l’obbligatoria tappa in Boulangeriè abbiamo raggiunto Carnac dove abbiamo trovato il tipico mercato francese.
Non solo frutta, verdura o vestiti, ma i mercati francesi sono come le fiere da noi in Italia ovvero che si trova di tutto anche chi espone quadri, chi vende caramelle ed è veramente bellissimo vedere tutti con il loro panier dove inseriscono gli acquisti fatti.
Dopo un veloce giro al mercato, ci siamo incamminate verso i Megaliti.
Abbiamo visitato gli Allineamenti di Menec: con 1099 menhir tutti in fila, dove il più alto misura 4 metri.
Veloce rientro verso la macchina e via verso la penisola del Quiberon, una stretta lingua di terra lunga 14 km che si allunga verso il mare.
I suoi 30 km di costa si dividono in due panorami.
Il versante orientale è quello più riparato, costituito da spiagge sabbiose, tra le quali la Grande Plage de Quiberon a sud della penisola.
Volevamo vedere l’oceano, volevamo vedere la spiaggia così abbiamo deciso che avremmo consumato il nostro pranzo in spiaggia.
Ci siamo fermate lungo la strada dove abbiamo trovato un parcheggio con accesso diretto alla spiaggia.
Impossibile descrivere la sensazione di bellezza, calma, tranquillità e stupore che la spiagga pressochè deserta il giorno di Ferragosto ci ha lasciato.
Il versante occidentale della penisola del Quiberon, viene chiamato Cote Sauvage (Costa Selvaggia), aperto verso il mare, è costituito da scogliere con archi e grotte scavate dall’erosione del mare e del vento.
Ovviamente dopo la sosta in spiaggia non potevamo non proseguire il nostro giro visitando anche l’altro versante e facendo una bellissima passeggiata sulle rocce.
Nel tardo pomeriggio, di nuovo in macchina per raggiungere la vicina Vannes, capitale del Morbihan.
Bella ed elegante città con un centro storico conservato ma anche vivente, nel quale ci siamo subito imbattuti in una bellissima festa dove sfilavano tantissime persone con costumi a tema e facevano balli tipici.
Splendido appunto, il centro pedonale, la zona del porto ed i giardini attorno alle mura della città.
Tanti chilometri al giorno, tante cose che ci eravamo prefissate di vedere e così è stato.
A presto con la seconda parte del mio viaggio in Bretagna dove vi parlerò di Pont Aven e di Douarnenez ed arriveramo così alla metà delle nostre vacanze.